Da oltre 30 anni, l'eccellenza specialistica per le tue gambe.
Dott.ssa Luisella Troyer Chirurgo Vascolare Angiologo a Milano
Specialista in Chirurgia Vascolare
Perfezionata nel trattamento del linfedema e del lipedema
Migliaia di casi clinici trattati con successo.
20 anni di Chirurgia Vascolare.
Alta diagnostica non invasiva.
L'esperienza nel trattamento delle linfopatie. La costante ricerca medica sul lipedema.
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‟La sua umanità e la sua comprensione per la mia patologia sono qualità a cui non do davvero prezzo. Grazie Dottoressa.” Giovanni
‟A Milano, ma credo anche in Italia, è dura trovare medici specializzati in linfologia come la Dottoressa Troyer. Consigliatissima." Enzo
‟Secondo me la medicina deve essere anche così: il supporto psicologico al paziente è fondamentale, almeno per me."Luca
Attenzione: quest'articolo tratta di materie a carattere medico scientifico.
Per quanto le informazioni in esso contenute siano state selezionate e riportate con cura e con la massima precisione scientifica, non possono e non potranno mai sostituire il parere di un Medico o una visita medica specialistica, e debbono pertanto essere utilizzate per uso esclusivamente informativo.
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Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.
Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: domenica 11 agosto, 2024
Sulle tue cosce, sulle tue caviglie, o in qualunque sia si altra parte delle tue gambe noti delle venuzze rosa, rossastre, a volte bluastre?
Queste vene, questi capillari, queste venuzze ti risultano nuove, spuntate fuori dal nulla, dove magari prima non c'era che pelle bianca e senza alcun segno?
Il problema delle vene varicose, delle teleangectasie e dei capillari evidenti sulle gambe è un problema che riguarda moltissime donne.
Si stima che piccoli problemi della circolazione venosa superficiale affliggano oltre il 60% delle donne, molte delle quali hanno già superato i trent'anni di età.
Fortunatamente, la moderna Medicina può fare molto per combattere questi inestetismi, in maniera efficace e del tutto indolore.
Leggi questa pagina per scoprire perché le vene possono essere ben visibili sulle tue gambe, e quello che puoi fare per contrastarle.
Sai cos'è l'Insufficienza Venosa Cronica? Ascolta la Dottoressa!
A sinistra: vena sana, in cui il fluire del sangue, grazie alle valvole integre, è possibile solo in un senso.
A destra: vena varicosa, in cui il deterioramento dei tessuti e delle valvole permette al sangue di fluire anche in senso contrario, creando quindi reflusso e stasi.
In estate, per effetto della vasodilatazione causata dal caldo, le varici aumentano ancora di più la loro ectasia, peggiorando la sintomatologia per il paziente
In Medicina, per varici oppure vene varicose si intendono delle vene dilatate in maniera abnorme, che hanno perso il loro naturale diametro e che diventano dunque contorte, rigonfie, in cui la tonaca interna chiamata endotelio e le valvole di contenimento del sangue risultano ormai irrimediabilmente danneggiate.
La malattia venosa cronica e quella patologia che affligge, come il nome lascia intuire, i vasi venosi del corpo umano.
È una malattia causata principalmente dall'eredità genetica, quindi viene solitamente acquisita da madre, padre o qualche altro ascendente.
Non si ereditano le varici, bensì si eredita la qualità dei tessuti delle vene, cioè la qualità della tonaca interna ovverosia dell'endotelio.
Nei soggetti predisposti, questa qualità è scarsa, e l'endotelio risulta molto meno elastico rispetto alla norma.
Questo fa sì che, sotto la spinta di determinati fattori scatenanti, come per esempio la gravidanza, la mancanza di adeguato movimento giornaliero, le professioni che impongono per molte ore posizioni ortostatiche (cioè posizioni in cui si sta molto tempo in piedi e fermi), particolari lavori gravosi in altre condizioni acquisite secondariamente durante il corso della vita, le vene possano divenire incontinenti.
In medicina, e in particolar modo in flebologia, per 'incontinenza' si intende una vena che si è irrimediabilmente danneggiata.
Una vena incontinente è una vita che ha subito un'ectasia, cioè una dilatazione permanente, con un danneggiamento non risolvibile delle valvole interne.
C'è infatti da sapere che in ogni vena sono presenti svariate valvole biologiche, che decorrono per tutta la lunghezza del vaso.
Una vena sana (a sinistra) e una vena patologica, a destra.
Il degeneramento delle valvole interne provoca un riflusso sanguigno che, a sua volta, genera un ristagno nella circolazione
Queste valvole impediscono al sangue venoso di tornare indietro e quindi di rifluire in senso inverso alla circolazione venosa, che dalle periferie del corpo porta il sangue refluo, quindi privo di nutrimento e di ossigeno, verso il cuore.
Le valvole venose sono fondamentali per impedire il reflusso del sangue, e la malattia venosa cronica, con il suo lento ma costante sfiancamento delle pareti interne delle vene fa dilatare permanentemente le valvole, danneggiandole e non facendole essere più efficaci.
Ecco quindi che la vena malata diviene una varice, quindi una vena deformata, contorta, in cui il sangue smette di fluire regolarmente e nella giusta direzione, ma ritorna indietro, creando delle insufficienze che poi sono all'origine dei fastidi, sia funzionali che estetici, che il paziente sperimenta.
La malattia venosa cronica è una patologia a carattere degenerativo.
Questo vuol dire che la sintomatologia peggiora col tempo, con l'aggravarsi del ristagno di sangue e dell'ingrossamento della vena malata.
Da sinistra a destra: si parte da una situazione non patologica (assenza di varici) per arrivare allo stadio più grave, cioè l'ulcera venosa cronica (ultima foto a sinistra)
Qualsiasi forma del corpo può ammalarsi in seguito a insufficienza venosa cronica, ma per motivi puramente fisici, quindi dovuti all'incessante azione della forza di gravità, ovviamente le vene che più si ammalano e più sperimentano gli effetti della malattia venosa cronica sono le vene degli arti inferiori, cioè delle gambe.
La malattia venosa cronica si accanisce quindi prevalentemente sulle vene degli arti inferiori, specialmente sulle vene del sistema venoso superficiale, come la grande vena safena e le sue collaterali.
Ecco perché le vene varicose, le teleangectasie, i capillari evidenti sono localizzati prevalentemente su cosce, caviglie e polpacci.
C'è un modo per prevedere l'insorgenza delle vene varicose sulle gambe?
Le vene protuse e ben evidenti sotto la cute, con noduli sparsi e dalla forma particolarmente contorta sono un classico sintomo delle varici superficiali
Come detto in precedenza, la malattia venosa cronica è principalmente un fattore ereditario.
Se madre, padre oppure qualche altro parente era afflitto da varici evidenti, è molto probabile che anche la progenie possa un giorno manifestare gli stessi sintomi.
Al momento e allo stato attuale della Medicina, non è possibile prevedere e o anticipare l'insorgenza della malattia venosa cronica.
Però, la Medicina conosce ormai da tempo quali sono i fattori scatenanti più comuni delle vene varicose, cioè situazioni oppure condizioni che favoriscono lo sfiancamento dei tessuti delle vene e quindi l'insorgenza delle varici.
Tali fattori scatenanti sono:
La gravidanza;
I lavori che necessitano di molte ore in piedi e in posizione ortostatica;
Particolari sport come il culturismo e il sollevamento pesi;
La mancanza di adeguato movimento e di idonea camminata giornaliera;
Qualsiasi condizione, sia lavorativa che di vita quotidiana, in cui gli eccessivi sforzi e la mancanza di adeguata camminata possono far ristagnare il sangue negli arti inferiori
Considerando ciò, e considerando anche la ben poca prevedibilità dell'insorgenza dell'insufficienza venosa cronica, tutti i soggetti che presentano una qualsivoglia familiarità alle vene varicose (sia da parte materna che paterna) dovrebbero sottoporsi a regolari i controlli periodici dal Medico Angiologo, effettuando contestualmente anche necessari esami eco-color-doppler.
Le vene varicose sono delle ectasie dei vasi venosi, cioè vere e proprie dilatazioni abnormi causate dallo sfiancamento dell'endotelio, cioè la tonaca interna delle vene.
Generalmente si manifestano in soggetti con familiarità, quindi con bassa qualità elastica dei tessuti venosi
Allo stato attuale della Medicina e della Chirurgia, considerando le anche le ultime competenze e conoscenze della Chirurgia Vascolare, una vena malata, quindi divenuta permanentemente dilatata e varicosa, non può essere riportata allo stato originario.
Una volta che l'endotelio della vena si è danneggiato, e con lui anche le valvole interne, tale vena diviene permanentemente malata, e non sono ancora disponibili trattamenti sia medici che chirurgici per riportarla alla condizione originaria.
Ecco perché una vena divenuta varicosa deve essere sempre trattata con una soluzione distruttiva, che prevede la sua rimozione oppure la sua sclerotizzazione.
Le terapie mediche palliative, come ad esempio l'uso delle calze elastiche oppure degli integratori alimentari, servono solo a portare temporaneo sollievo al paziente, ma non risolvono il problema della vena malata.
La malattia venosa cronica è una patologia degenerativa, cronica e a carattere evolutivo.
Questo vuol dire che una vena malata, non importa la sua dimensione originaria, non potrà mai tornare normale, e dovrà comunque essere trattata a livello chirurgico, oppure con una particolare terapia medica sclerotizzante, per essere definitivamente risolta.
Come può essere curata una vena malata e divenuta varicosa?
Le tecniche ad energia termoablative hanno sostituito in maniera quasi totale le vecchie metodiche tradizionali, come la safenectomia e le tecniche CHIVA
Vi sono diversi modi e tecniche sia mediche chirurgiche per eliminare una vena ormai malata e quindi non più recuperabile.
Una delle soluzioni più antiche, a livello chirurgico, e ormai praticate sempre in minor misura, era lo stripping, cioè l'asportazione totale della vena a livello chirurgico.
Lo stripping prevedeva la legatura della vena e il suo successivo 'strappo', con una procedura chirurgica abbastanza cruenta, dai tempi di recupero mediamente lunghi e dal post operatorio abbastanza doloroso.
Lo stripping veniva praticato principalmente per le grandi vene safene, e fino a alla fine degli anni '90 era la procedura 'Gold Standard' per rimuovere le grandi incontinenze, come per l'appunto quelle delle grandi vene safene degli arti inferiori.
Dall'inizio degli anni 2000 in poi, lo stripping è stato via via sostituito dalle nuove tecniche mini invasive di termoablazione, come la termoablazione al laser oppure la termoablazione a radiofrequenza.
Entrambe le metodologie, che ormai hanno quasi completamente soppiantato tutte le precedenti tecniche chirurgiche, come per esempio il già citato stripping e la tecnica CHIVA, prevedono interventi eseguiti in day-hospital, davvero mini invasivi e dal recupero pressoché immediato.
Le tecniche termo ablative prevedono l'inserimento di un sottilissimo sondino dotato di un diodo laser oppure di un piccolissimo manipolo a radiofrequenza, che viene inserito direttamente nella vena malata, per esempio la grande vena safena.
Il sondino viene fatto scorrere all'interno di tutta la grande vena safena fino alla sua giunzione con la vena femorale, dove viene poi rilasciata energia, sia sotto forma di laser che di radiofrequenza, che cauterizza all'istante la vena.
Viene quindi effettuata una vera e propria sclerosi termica, che chiude la vena malata e risolve quindi alla radice il problema.
Per vene particolarmente contorte, oppure per varici superficiali differenti dalla grande vena safena, o anche per monconi precedentemente operati, magari con tecnica chirurgica antiquata, sono disponibili altri trattamenti, come ad esempio la terapia sclerosante con la scleromousse.
La scleromousse è un farmaco a base di polidocanolo, miscelato con aria sterilizzata, che forma quindi una mousse molto stabile e particolarmente densa.
Questa mousse ottenuta ha la capacità di aggrapparsi alla parete interna delle vene, quindi all'endotelio, e provocare un'infiammazione chimica, una vera e propria flebite, che chiude dunque il vaso.
La sclero mousse funziona in maniera egregia su varici di grandi dimensioni, mentre su varici di piccole dimensioni, come ad esempio i capillari o le teleangectasie superficiali, può essere utilizzato un liquido sclerotizzante, sempre a base di polidocanolo.
Tutti questi trattamenti medici, come del resto anche i trattamenti chirurgici termo ablativi, sono totalmente indolore e prevedono un immediato ritorno alle attività di tutti i giorni, senza il bisogno di decorso ospedaliero.
Qual è il medico che può curare le vene varicose sulle gambe?
Lo specialista sanitario con grande esperienza nelle vene, nelle varici, in tutte le malformazioni dell'apparato vascolare, sia venoso o arterioso, è il Medico Angiologo.
Il Medico Angiologo, chiamato anche più correttamente Chirurgo Vascolare, è il professionista sanitario perfezionato fortemente nella flebologia, quindi in tutto il sistema venoso.
Il Medico Angiologo può provvedere alla giusta diagnosi di malattia venosa cronica, può effettuare esami specifici come ad esempio l'eco-color-doppler, e può anche intervenire direttamente, sia livello chirurgico che medico, per eliminare le vene malate.
A differenza di altri settori della Medicina che spesso si accavallano, la flebologia è un settore di esclusivo interesse della Chirurgia Vascolare, quindi il Chirurgo Vascolare è il solo e unico Medico che ha titoli ed esperienza per operare sulle vene varicose.
Cosa bisogna fare se si sospetta di avere un'insufficienza venosa cronica?
L'esame EcoColorDoppler è l'esame di riferimento per la valutazione dello stato interno del sistema venoso, sia superficiale che profondo.
Viene eseguito ambulatorialmente, è rapido e completamente indolore, e riesce a dare una chiara lettura dello stato delle vene, con referto immediato
In caso di sospetto di malattia venosa cronica, coadiuvato magari dalla visione di sintomi ben evidenti, come ad esempio i capillari e le vene varicose sulle gambe, la prima cosa da fare è effettuare una visita angiologica.
La visita angiologica è quell'esame medico specialistico, effettuato da un medico angiologo atta a stabilire lo stato del sistema venoso, sia superficiale che profondo.
La visita angiologica effettuata mediante esame clinico, dove il medico visiona direttamente le gambe del paziente, con l'obiettivo di individuare eventuali varici superficiali ben evidenti, ed è completata con un particolare esame specialistico chiamato eco-color-doppler.
L'esame eco-color-doppler è un esame fondamentale nell'Angiologia, che completa la visita angiologica e permette al medico di vedere lo stato interno delle vene, che all'esterno magari non è visibile.
L'esame eco-color-doppler è un esame basato su ecografia (quindi onde sonore), non è doloroso, non è a emissione di radiazioni, e rapido ed è disponibile per tutti i pazienti, anche quelli portatori di pacemaker oppure soggetti a rischio e delicati.
Viene effettuato in maniera semplice e veloce dal Medico Angiologo, e permette una lettura dei risultati immediata, a video, immediatamente condivisibili col paziente.
L'esame eco-color-doppler permette di vedere perfettamente lo stato interno di tutti i vasi venosi oppure arteriosi, e permette dunque al medico di vedere eventuali incontinenze, oppure parti malate del sistema venoso, eventuali interventi precedentemente fatti (riuscito o meno) e, in generale, tutta la condizione del sistema venoso.
Proprio grazie all'esame eco-color-doppler il Medico Angiologo può quindi accertare l'origine delle vene varicose superficiali che il paziente lamenta, capendo quindi se c'è una correlazione magari con altre vene interne, come ad esempio la grande vena safena.
Eco-color-doppler è un esame sicuro, rapido e davvero affidabile se eseguito da mani esperte: è un esame operatore dipendente, quindi la sua affidabilità è direttamente correlata all'esperienza del Medico che lo esegue.
La grande vena safena è la più lunga vena superficiale del corpo umano.
Organo pari, cioè presente in entrambe le gambe, è la colonna principale della circolazione venosa superficiale, e ha il compito di raccogliere il sangue refluo proveniente dalle sue collaterali.
Sebbene sia molto lunga e abbia tantissime vene a lei affluenti, la grande vena safena porta solo il 5% di tutta la circolazione venosa degli arti inferiori.
Il grosso del sistema venoso delle gambe è mosso infatti dai grandi vasi profondi, come la vena poplitea e la vena femorale, a cui la safena si collega all'altezza dell'inguine.
Essendo molto lunga e con molte collaterali, la grande vena safena è particolarmenter a rischio per la malattia venosa cronica.
Un'incontinenza safenica provoca, solitamente, l'estrusione delle vene ad essa collegate, e un'incontinenza quindi 'a catena', che spesso forma varici di grandi dimensioni, ben visibili sotto la cute.
È possibile rimuovere le vene sporgenti sulle gambe anche solo per motivi estetici?
La gravidanza è un noto fattore scatenante delle varici, dovuto alla predisposizione genetica e all'iper-pressione che il bambino esercita sui grandi vasi addominali della futura mamma
Certamente.
Le varici possono essere anche un semplice problema estetico, specie se sono molto piccole e praticamente insignificanti a livello funzionale, come ad esempio le teleangectasie.
Se delle piccole varici non sono assolutamente pericolose per la salute del sistema venoso, non di meno possono essere abbastanza spiacevoli dal punto di vista estetico.
Considerato ciò, e considerato che il benessere è comunque un giusto mix tra buona salute fisica e buona salute psicologica, è del tutto lecito illegittimo che un paziente voglia migliorare l'aspetto delle sue gambe, eliminando le piccole varici e i piccoli capillari che, a suo giudizio, sono antiestetici.
In questo, le moderne terapie sclerosanti possono fare davvero molto, risolvendo il problema delle piccole varici e delle teleangectasie in maniera rapida ed indolore, ad un costo decisamente contenuto.
Bisogna sempre intervenire nel caso di grosse varici sporgenti dalle gambe?
Un'ulcera venosa, risultato di una grande varice della vena safena trascurata per molti anni
Grandi varici, al contrario di capillari e teleangectasie, possono essere un grosso rischio per la salute.
Questo perché grandi insufficienze venose, se non trattate per tempo, degenerano sistematicamente, dando origine ad una vera e propria escalation della malattia venosa cronica.
Varici non curate, quindi non rimosse, degenerano sempre in situazioni complicate, che possono dare origine a sintomi anche abbastanza importanti quale pesantezza, bruciore, prurito e, nei casi veramente gravi, ulcere venose.
Le ulcere venose sono lo stato finale di un'insufficienza venosa cronica, quindi di una o più varici, mai curata e mai risolta.
Sono un grosso problema, poiché la loro guarigione è estremamente lenta e complicata, e che non avviene mai comunque se non si risolve prima a monte il problema dell'insufficienza venosa che le ha generate.
Vuoi rimuovere le tue varici sulle gambe a Milano? Sono qui per aiutarti
Essendo un Chirurgo Vascolare, il mio studio di Milano, di Via della Moscova, è specializzato nelle patologie vascolari, quindi nelle vene varicose e nelle varici in generale.
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Quindi ricorda che...
Il sistema circolatorio umano è un sistema formato da tre circoli ben distinti: la circolazione venosa, la circolazione arteriosa e quella linfatica;
Le vene sono i vasi del corpo umano che hanno il compito di raccogliere il sangue refluo, cioè privo di ossigeno e nutrimento, e riportarto al cuore, per cominciare un nuovo ciclo;
Le vene degli arti inferiori sono distinte in due sotto-circolazioni: il sistema venoso superficiale e il sistema venoso profondo;
Per colpa della forza di gravità, che attira tutti i corpi dotati di massa verso il centro del pianeta, le vene degli arti inferiori sono costantemente sotto forte pressione, e per questo hanno più probabilità di sfiancarsi e danneggiarsi;
La malattia venosa cronica è quella patologia che, per motivi familiari oppure per fattori scatenanti (come ad esempio la gravidanza) deforma la tonaca interna delle vene, l'endotelio, danneggiando in maniera irreversibile anche le valvole;
Una vena dilatata in maniera abnorme diviene una varice, chiamata anche vena varicosa;
Le varici possono essere evidenti sotto la superficie cutanea oppure non visibili, come ad esempio quelle safeniche molto vicine alla giunzione femorale;
Le vene contorte, nodulari e ben visibili sotto la cute sono il risultato di un'incontinenza delle stesse, a volte dovuta ad una relativa incontinenza safenica;
Una vena ormai danneggiata non può tornare allo stato normale, e pertanto va definitivamente chiusa o asportata;
È possibile curare le vene malate con la scleroterapia oppure, specie nel caso della grande vena safena, con la termoablazione a laser o radiofrequenza;
Le vene divenute incontinenti, specie se di grandi dimensioni, dovrebbero sempre essere curate per evitare l'inevitabile degrano e peggioramento della sintomatologia;
Vene varicose mai curate oppure molto trascurate possono degenerare in profonde ulcere venose, di difficile cura;
L'uso delle calze elastiche compressive è una terapia palliativa, che migliora la sintomatologia ma che non cura l'insufficienza venosa
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La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata nelle patologie linfatiche, in Oncologia Linfatica, in Proctologia, in Podoiatria e in Vulnologia.
Nella sua trentennale professione si è focalizzata sulla cura e sul trattamento (anche chirurgico) dellelesioni croniche a decorso ulcerativo, sulla corretta diagnosi e terapia del linfedema e sulla particolare cura e gestione del paziente oncologico pre e post chirurgia.
È uno dei pochi Medici in Italia ad occuparsi della complicata gestione dei pazienti con linfedema primitivo (congenito), e particolare attenzione è stata sempre rivolta alla diagnosi e alla gestione della paziente affetta da lipedema, malattia per la quale la Dottoressa ha sempre richiesto l’adeguato riconoscimento come reale patologia, distaccata dalla semplice obesità o adiposità localizzata.
Il suo approccio terapeutico per i pazienti linfatici è basato sulla Terapia Complessa Decongestionante, e su un follow-up preciso, puntuale e costante, comprensivo di particolare riguardo alla cura della cute e al linfobendaggio.
Come Medico Estetico, la Dottoressa si è dedicata con particolare riguardo al benessere e alla salute delle gambe, adottando nuovi approcci chirurgici per la risoluzione del lipedema (la Liposuzione a Zone Selettive) e il protocollo estetico ElastSkin, per la riduzione significativa della cellulite e della lassità cutanea di cosce e caviglie.
La Dott.ssa Luisella Troyer è Chirurgo Vascolare nel reparto vulnologico del Piede Diabetico dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano, e visita privatamente presso il suo studio Salus Mea in centro città, in Via della Moscova 60.
Perfezionata anche in Proctologia e nella risoluzione della patologia emorroidale, nel suo studio risolve i casi più complicati emorroidi patologiche, utilizzando l'avanzata tecnica a scleromousse stabilizzata con aria sterilizzata.
Come Medico Podoiatra, la Dottoressa si occupa a 360° della salute del piede, con servizi di Podoiatria e Podologia avanzati, dalla pedicure sanitaria sino alla cura delle ulcere gravi nei pazienti affetti da piede diabetico.
Lo studio della Dott.ssa Luisella Troyer è uno studio medico, dove opera esclusivamente personale sanitario.
Tutti i trattamenti medico-estetici sono dunque erogati da Medici, fisioterapisti od infermieri professionisti, specializzati proprio nelle dismorfie del pannicolo adiposo e nel ringiovanimento del corpo.
Lo studio della Dottoressa non è un centro estetico, e tutti i trattamenti di natura estetica sono prescritti esclusivamente dopo l'idonea visita medica.
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Dopo anni di studio e ricerca sul lipedema, la Dottoressa ha quindi ideato il protocollo di Liposuzione a Zone Selettive.
Un protocollo innovativo che si basa sul rispetto dei tessuti sani della paziente, sull'intervento localizzato in micro-zone e su un piano terapeutico che comprende il protocollo estetico ElastSkin.
Un aiuto d'eccellenza per le molte donne che, ogni giorno, soffrono sia piscologicamente che fisicamente per una patologia non decisa da loro, tutt'ora poco conosciuta in Italia, che ne causa spesso esclusione sociale e profonda sofferenza.
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