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Dott.ssa Luisella Troyer Chirurgo Vascolare Angiologo a Milano
Specialista in Chirurgia Vascolare
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Attenzione: quest'articolo tratta di materie a carattere medico scientifico.
Per quanto le informazioni in esso contenute siano state selezionate e riportate con cura e con la massima precisione scientifica, non possono e non potranno mai sostituire il parere di un Medico o una visita medica specialistica, e debbono pertanto essere utilizzate per uso esclusivamente informativo.
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Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: domenica 11 agosto, 2024
Hai dolore e bruciore quando vai di corpo, con sanguinamento copioso?
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Leggi questa pagina per sapere cos’è, come funziona e in quali casi di prolasso emorroidario può essere usato con successo.
Sai cosa sono le emorroidi? Ascolta la Dottoressa!
Le emorroidi sono dei plessi anatomici artero-venosi, uniti assieme in una sorta di ‘cuscinetto’ (anastomizzati, in gergo medico) e posizionati all’interno del canale anale.
Nel corpo umano, tali cuscinetti emorroidali sono tre: anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro.
Il loro compito è quello di vascolarizzare la regione anale e, secondariamente, offrire un moderato supporto alla continenza fecale.
In una persona sana, le emorroidi sono invisibili e non avvertite: rimangono al loro posto nel canale anale, e non danno alcun problema.
I problemi insorgono quando i cuscinetti emorroidari, per una serie di motivi, s’infiammano e s’ingrossano, fuoriuscendo dalla loro sede e dando origine ad episodi di sanguinamento, sfregamento, dolore, prurito e, in generale, fastidio.
Solo in questo caso si parla dunque di ‘malattia emorroidaria’ (o malattia emorroidale), e solo in questo caso le emorroidi diventano ‘patologiche’, cioè assumono i contorni di una vera e propria patologia.
Perché le emorroidi diventano gonfie e sanguinanti?
Ci sono essenzialmente due motivi principali per cui le emorroidi s’ingrossano, fuoriescono dalla loro sede anale e s’infiammano, sanguinando durante l’evacuazione:
Per un problema di iper-pressione addominale, causata ad esempio da situazioni di stitichezza cronica, oppure un’iper-pressione vascolare;
Per un problema tessutale, causato da una perdita di elasticità dei tessuti dovuta all’invecchiamento, o ereditata geneticamente
Accanto a questi due motivi principali, ormai noti alla Medicina da molti anni, possono essere accorpati numerosi fattori scatenanti, anch’essi noti e certi da molti anni, come ad esempio:
Una dieta squilibrata, povera di idratazione e fibre;
La sindrome del colon irritabile, e disturbi dell’alvo in generale (ad esempio, la diarrea cronica, o le feci troppo acidificate);
Il parto e, in generale, la gravidanza;
La stitichezza cronica e la stipsi mai (e mal) curata;
Il tabagismo
In tutti questi casi, le probabilità che le emorroidi s’ingrossino oltre il normale e fuoriescano dalla loro sede, dando origine alla patologia emorrodiaria, aumentano esponenzialmente.
Le emorroidi dolenti e sanguinanti sono una patologia comune?
Assolutamente sì.
Si stima che, in tutto il mondo, le emorroidi patologiche siano, assieme alla carie dentale, la prima patologia in assoluto per incidenza e frequenza.
La grande varietà di cause e fattori scatenanti delle emorroidi patologiche, in primis l’alimentazione scorretta e la stipsi, rendono ovvio il motivo di questa statistica.
Quali sono i sintomi delle emorroidi ormai patologiche?
Prolasso emorroidale al II stadio
Le emorroidi divenute patologiche sono essenzialmente delle varici dei cuscinetti artero-venosi che le generano.
Come ogni varice, la loro dimensione è pertanto abnorme rispetto a quella originaria.
Questo eccesso volumetrico si traduce in un’estrusione della loro posizione di partenza, nel canale anale, che genera il tipico ‘rigonfiamento’ emorroidario, ben noto ai pazienti che ne soffrono.
Tale rigonfiamento può dare origine a sua volta a svariati sintomi, che diventano caratteristici della malattia emorroidale:
Sanguinamento
Le emorroidi estruse e prolassate fuori dalla loro sede originaria nel canale anale divengono vittime dello sfregamento delle feci durante l’evacuazione.
La mucosa dilatata e fragile pertanto si può lacerare proprio durante l’atto della defecazione, causando quindi sanguinamento.
Il paziente quindi comincia a notare sangue, a volte anche copioso, poco dopo la defecazione, che spesso lo agita e lo fa molto preoccupare;
Bruciore e dolore
Le emorroidi lacerate durante la defecazione spesso bruciano e dolgono, per reazione con i batteri delle feci.
A volte, il bruciore e il dolore durante l’atto modificano le abitudini corporali del paziente che, per evitare di sentire dolore, ritarda o rimanda l’evacuazione, peggiorando così la sua situazione di stipsi (che, a sua volta, peggiora la patologia emorroidale).
Nel caso in cui si formasse un trombo nel plesso emorroidale, il dolore si accentua ancora di più, divenendo in molti casi poco sostenibile, ed estremamente prostrante per il paziente;
Prurito cronico
L’estroflessione dei plessi emorroidali fuori dalla loro sede causa una fisiologica difesa della mucosa anale, che comincia a produrre molto più muco del normale.
Il muco iper-prodotto può causare l’effetto noto come ‘ano umido’, portando a macerazione la pelle e causando quindi dermatite, con conseguente prurito;
Tenesmo
Sensazione di mancata evacuazione e di perenne gonfiore, anche subito dopo la defecazione.
È un sintomo tipico delle emorroidi patologiche, poiché il canale anale ‘sente’ la presenza del plesso rigonfio, e la scambia per l’alvo
Questi sintomi possono essere molto variabili, in intensità, a seconda dello stato di avanzamento delle emorroidi, e non è detto che siano presenti tutti assieme.
Quanto possono essere gravi le emorroidi patologiche?
Le emorroidi patologiche vengono convenzionalmente suddivise in stadi ( o gradi) di gravità, dal I, il più blando, al IV, quello più grave
Convenzionalmente, il prolasso emorroidale è suddiviso per gravità, secondo la seguente scala:
Emorroidi di I grado
Il prolasso emorroidale è molto contenuto, e rimane totalmente dentro il canale anale.
É visibile esclusivamente con un esame proctologico, da parte del Medico, mediante la comune proctoscopia;
Emorroidi di II grado
Il prolasso emorroidale fuoriesce dal canale anale solo durante la defecazione, oppure sotto particolari sforzi, ma rientra comunque spontaneamente in sede finito lo sforzo;
Emorroidi di III grado
Il prolasso emorroidale si rivela spontaneamente fuori dal canale anale anche senza sforzi, ma rientra in sede se ricondotto manualmente;
Emorroidi di IV grado
Il prolasso emorroidale è permanentementeestruso dal canale anale, e non rientra neanche manualmente
Ovviamente, come peraltro in altre situazioni cliniche, a volte il paziente ha confini sfumati tra uno stato e l’altro, e di questo il Medico deve tenerne opportunamente conto.
I trattamenti per le emorroidi attualmente disponibili sul mercato possono essere medici o chirurgici, a seconda della gravità del prolasso emorroidale.
Solitamente, emorroidi di bassa gravità (I o II grado) sono curate con una tecnica conservativa, mentre emorroidi superiori al III grado prevedono in genere un approccio chirurgico.
Fino a poco tempo fa, i trattamenti chirurgici si dividevano essenzialmente in interventi mini-invasivi e l’intervento principale, cioè l’emorroidectomia totale (l’asportazione tout-court delle emorroidi).
I trattamenti mini invasivi (ad esempio la tecnica HeLP) hanno dimostrato rapidità ed economicità, ma un’efficacia molto bassa, con una grande quantità di recidive.
Ecco perché sono, in genere, limitati a casi iniziali di prolasso emorroidale.
Il trattamento principale e più radicale, ovverosia l’emorroidectomia, comporta invece un’ottima percentuale di riuscita, un’assenza di recidive ma, ovviamente, comporta anche i fastidi e i disagi di un intervento chirurgico (con un post operatorio spesso non molto agevole per il paziente).
Questi trattamenti sono affiancati anche a interventi ambulatoriali di lunga data, come ad esempio la legatura elastica delle emorroidi, ormai in disuso poiché abbastanza dolorosa e quasi mai risolutiva.
Questi tipi di approccio per la risoluzione delle emorroidi sono profondamente cambiati quando sul mercato è stato introdotto il trattamento sclerotizzante con scleromousse stabilizzata al polidocanolo.
Un trattamento che, fin dall’inizio della sua sperimentazione, ha dimostrato incredibili risultati di efficacia, con il plus (non di poco conto) dell’essere completamente indolore per il paziente.
La scleromousse stabilizzata per risolvere definitivamente e senza dolore le emorroidi
La scleromousse stabilizzata è un composto ottenuto per una parte da polidocanolo, un farmaco sclerosante, e tre parti di aria, miscelate con un’apposita pompa (manuale o elettrica).
Durante la miscelazione, tramite un apposito filtro, l’aria viene anche sterilizzata.
Il risultato è una mousse molto densa, sterile e stabile, cioè in grado di rimanere in tale stato per molto tempo, senza sciogliersi.
La sua azione è sclerosante, cioè iniettato direttamente nella vena, ne provoca una sclerosi (restringimento) chimica, portando alla chiusura totale del vaso.
Il farmaco è estremamente efficace nelle vene di piccole dimensioni (capillari e teleangectasie), ma si è dimostrato inefficace sulle vene di grosso calibro, per un motivo preciso: il flusso di sangue dei grandi vasi, consistente, non permette al liquido di aderire bene all’endotelio, cioè la tonaca interna delle vene.
La scleromousse al polidocanolo viene iniettata direttamente nel gavocciolo emorroidale, per mezzo di una comune siringa.
L'iniezione è totalmente indolore, poiché avviene ben oltre la linea pettinata che separa ano e retto, dove non esistono più ricettori del dolore
Per permettere quindi un’aderenza maggiore, il polidocanolo è miscelato con aria, formando così una mousse.
Tale mousse riesce così ad ‘aggrapparsi’ molto bene all’endotelio, permettendo così al farmaco di compiere la sua azione sclerosante.
Fino a pochi anni fa, la mousse veniva creata artigianalmente, per mezzo di due siringhe manuali, unite da una piccola valvola a farfalla.
Questo rendeva economica e di veloce realizzazione la mousse, ma il composto ottenuto non era molto stabile.
Decadeva molto velocemente, sia fuori vena che dentro il vaso, rendendo quindi il suo uso confinato solo a determinate vene, con certe caratteristiche.
Attualmente, il progredire della tecnologia ha permesso di creare pompe miscelatrici di eccezionale efficacia, in grado di produrre una mousse stabile, compatta e di altissima qualità, perfetta per essere inoculata anche nei plessi emorroidali.
Il polidocanolo è un farmaco ad azione sclerosante sicuro e testato ormai da moltissimi anni.
I casi di reazione allergica al farmaco sono estremamente limitati, e la sua azione sclerosante è invece certa, immediata e ormai ben nota alla scienza.
Essendo un liquido, tuttavia, il polidocanolo non riesce ad 'aggrapparsi' alle pareti dei grandi vasi, per via del grande flusso di sangue che passa in essi, che lo fanno letteralmente 'scivolare via'.
Ecco perché è necessario, ad esempio nel caso delle emorroidi, far diventare il liquido uno pseudo-solido, miscelandolo con l'aria e creando una mousse.
Le mousse prodotte di recente grazie ai nuovi sistemi di miscelazione e di pompaggio sono estremamente resistenti, stabili e ben compatte.
Risultano quindi eccellenti per 'aggrapparsi' alle pareti interne del gavoccio emorroidale, facendolo sclerotizzare e risolvendo quindi per sempre il problema delle emorroidi.
Come funziona la sclerotizzazione delle emorroidi con scleromousse?
La preparazione della scleromousse al polidocanolo
Il Medico specialista (solitamente, un Chirurgo Vascolare o un Procotologo) prepara la mousse al polidocanolo miscelandolo con un’apposita pompa con filtro batterico.
La mousse ottenuta, molto stabile e di eccellente consistenza, è iniettata direttamente nel gavocciolo emorroidale, tramite una comune siringa.
L’operazione è indolore per il paziente, in quanto l’iniezione viene effettuata ben al di sopra della linea pettinata (o linea dentata) che delimita l’ano dal retto, e oltre la quale non sono più presenti ricettori del dolore.
Subito dopo l’iniezione, la scleromousse comincia a fare effetto: le pareti del plesso emorroidale cominciano a restringersi sempre di più, sclerotizzandosi.
Ritirandosi, il gavocciolo emorroidale porta con se anche la mucosa che lo circonda, diminuendo anche il suo prolasso.
Solitamente, sono necessarie 2-3 sedute di scleromousse per ottenere la completa sclerotizzazione (e definitiva eliminazione) delle emorroidi.
Ogni seduta è eseguita a circa 7-14 giorni di distanza dall’altra, a seconda della risposta del fisico del paziente.
Tutto il trattamento, va necessariamente ripetuto, è del tutto indolore per il paziente.
Dopo la seduta il paziente può tornare a casa o al lavoro senza problemi e senza medicazioni, quindi il recupero è immediato.
Quanto è affidabile il trattamento sclerotizzante con scleromousse per le emorroidi?
Emorroidi al IV stadio. molto sanguinanti, trattate con scleromousse al polidocanolo al 3%
Molto.
I dati dicono che oltre il 95% dei pazienti trattati, a tre anni, non ha dimostrato nessuna recidiva, con un ritorno ad una qualità di vita ottimo, senza più il fastidio (ed il dolore) delle emorroidi.
Una statistica equiparabile a quella dei pazienti operati col tradizionale protocollo di emorroidectomia.
La scleromousse stabilizzata per le emorroidi può essere utilizzata su qualsiasi stadio di gravità?
Sì, senza problemi.
Il trattamento può essere effettuato sia in stadi ancora leggeri (dal II in poi) che in stadi avanzati, anche le emorroidi di IV grado permanentemente prolassate.
Anche in presenza di emorroidi sanguinanti e lacerate, è possibile iniettare comunque la scleromousse, anzi: la sua azione sclerosante interrompe immediatamente il sanguinamento, a tutto vantaggio del paziente.
Le emorroidi di I grado possono altresì essere trattate con la scleromousse, anche se, in molti casi, è possibile ottenere ottimi risultati con una terapia conservativa e sulle buone abitudini alimentari.
La stipsi cronica, cioè un'alterazione perenne delle regolari evacuazioni quotidiane, è la prima causa assoluta dello sviluppo delle emorroidi patologiche.
Il perché di questo è fin troppo ovvio: sforzandosi e 'spingendo' per riuscire ad andare di corpo, il paziente si causa autonomamente un'iper-pressione addominale che, alla lunga, sfianca la tonaca interna delle emorroidi, facendole dilatare e rigonfiarsi.
Oltre alla stipsi, anche lo stato di gravidanza e il momento del parto sono situazioni tipiche di iper-pressione addominale, che generano molto spesso la fuoriuscita delle emorroidi e il loro prolasso nel canale anale.
Il trattamento sclerotizzante con scleromousse può sostituire l’emorroidectomia?
L'iniezione di scleromousse viene praticata direttamente nel gavocciolo emorroidale, ed è totalmente indolore per il paziente, che avverte solo la normale sensazione dell'anoscopio (del tutto tollerabile)
In molti casi, sì.
L’emorroidectomia è l’operazione chirurgica di asportazione delle emorroidi, ideata all’inizio del XX secolo dai chirurghi inglesi Milligan e Morgan.
È un’operazione molto efficace, risolutiva e radicale, ma non prevede la sutura delle emorroidi asportate.
Questo garantisce il mantenimento di un’eccellente elasticità del canale anale, ma comporta anche molto dolore e fastidio al paziente nel post operatorio.
Sebbene la tecnica sia stata migliorata enormemente nel corso degli anni ed alcuni Chirurghi l’abbiano fatta diventare molto più tollerabile e sostenibile per il paziente, rimane comunque un intervento molto invasivo, con tempi di recupero abbastanza lunghi.
Prima dell’avvento della tecnica con scleromousse stabilizzata, l’emorroidectomia Milligan-Morgan era, di fatto, l’unico rimedio possibile per emorroidi ormai completamente prolassate (dal III grado in poi).
La scleromousse stabilizzata è utilizzabile anche su emorroidi permanentemente prolassate, ponendosi quindi come validissima alternativa all’operazione di emorroidectomia.
I vantaggi dell’utilizzo della scleromousse rispetto all’operazione chirurgica sono fin troppo palesi ed evidenti:
Assenza di dolore post-operatorio;
Assenza di anestesia;
Recupero immediato;
Rispetto dei tessuti anali;
Nessuna cicatrice o stenosi;
Rapidità di risultati;
Costo contenuto
Molti casi emorroidi gravi, un tempo trattabili solo con l’emorroidectomia, ora possono essere tranquillamente risolti con l’utilizzo della scleromousse stabilizzata.
É necessaria una visita proctologica prima del trattamento delle emorroidi con scleromousse stabilizzata?
Sì, una visita proctologica è sempre necessaria prima di iniziare il trattamento.
Il Medico deve valutare lo stato reale del canale anale del paziente, e deve comunque dare eventuale avvallo favorevole al trattamento.
Per questo, c’è bisogno di una necessaria ispezione del canale anale per mezzo del comune proctoscopio, oppure del più avanzato Videoproctoscopio Digitale.
La visita proctologica, al contrario di quello che si può pensare, non è assolutamente dolorosa oppure invasiva: è una normale visita specialistica, non fa male e non è né degradante e né umiliante per il paziente.
Alla fine della visita proctologica, se il Medico lo ritiene opportuno e se il paziente è disponibile, può essere già somministrata la prima iniezione di scleromousse stabilizzata, in modo da cominciare subito il trattamento di risoluzione definitiva delle emorroidi.
Il canale anale e quello rettale, benché entrambi parti finale del tubo gastrodigerente, sono in realtà demarcati da una linea ben delineata, chiamata in gergo medico linea pettinata o linea dentata.
Questa linea, che comunque unisce i due canali senza soluzione di continuità, è molto importante in ambito medico, perché demarca anche la sensibilizzazione di tutta la zona ano-rettale.
Difatti, oltre la linea pettinata, il corpo umano non è più sensibile al dolore.
Ecco perché le iniezioni della scleromousse stabilizzata sono del tutto indolori per il paziente: esse vengono eseguite direttamente nel gavocciolo emorroidale, ben oltre la linea pettinata.
Quindi ricorda che...
Le emorroidi sono dei plessi artero-venosi uniti assieme (anastomizzati) presenti naturalmente nel canale anale umano;
In situazioni di normalità, i plessi emorroidali non sono né visibili e né dolorosi;
La funzione principale delle emorroidi è quella di vascolarizzare il canale anale e, in misura minore, quella di aiutare la continenza fecale;
Per svariate cause e fattori scatenanti, tra tutti la stipsi cronica e l'iper-pressione addominale, le emorroidi possono rigonfiarsi e prolassare nel canale anale, dando origine alla patologia emorroidale;
Le emorroidi patologiche sono, assieme alla carie dentale, la prima patologia al mondo come numero di casi e frequenza degli stessi;
Le emorroidi sono classificate in base alla loro gravità, dal I al IV stadio;
I trattamenti per le emorroidi patologiche possono essere chirurgici o medici, a seconda della loro gravità;
L'emorroidectomia è l'intervento chirurgico di risoluzione radicale delle emorroidi, ma ha un post-operatorio lungo e non molto agevole per il paziente;
Il trattamento sclerotizzante con scleromousse stabilizzata è un trattamento moderno ed avanzato per la risoluzione definitiva delle emorroidi;
La scleromousse stabilizzata può essere utilizzata su ogni stadio emorroidale, anche in caso di emorroidi permanentemente prolassate;
La scleroterapia con scleromousse stabilizzata è totalmente indolore per il paziente, e il tempo di recupero è immediato;
Servono circa 2-3 sedute di scleromousse stabilizzata per risolvere definitivamente il problema delle emorroidi patologiche
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Il mio studio di Milano ha grande esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle emorroidi patologiche, trattate con la terapia sclerotizzante con scleromousse stabilizzata.
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Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata nelle patologie linfatiche, in Oncologia Linfatica, in Proctologia, in Podoiatria e in Vulnologia.
Nella sua trentennale professione si è focalizzata sulla cura e sul trattamento (anche chirurgico) dellelesioni croniche a decorso ulcerativo, sulla corretta diagnosi e terapia del linfedema e sulla particolare cura e gestione del paziente oncologico pre e post chirurgia.
È uno dei pochi Medici in Italia ad occuparsi della complicata gestione dei pazienti con linfedema primitivo (congenito), e particolare attenzione è stata sempre rivolta alla diagnosi e alla gestione della paziente affetta da lipedema, malattia per la quale la Dottoressa ha sempre richiesto l’adeguato riconoscimento come reale patologia, distaccata dalla semplice obesità o adiposità localizzata.
Il suo approccio terapeutico per i pazienti linfatici è basato sulla Terapia Complessa Decongestionante, e su un follow-up preciso, puntuale e costante, comprensivo di particolare riguardo alla cura della cute e al linfobendaggio.
Come Medico Estetico, la Dottoressa si è dedicata con particolare riguardo al benessere e alla salute delle gambe, adottando nuovi approcci chirurgici per la risoluzione del lipedema (la Liposuzione a Zone Selettive) e il protocollo estetico ElastSkin, per la riduzione significativa della cellulite e della lassità cutanea di cosce e caviglie.
La Dott.ssa Luisella Troyer è Chirurgo Vascolare nel reparto vulnologico del Piede Diabetico dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano, e visita privatamente presso il suo studio Salus Mea in centro città, in Via della Moscova 60.
Perfezionata anche in Proctologia e nella risoluzione della patologia emorroidale, nel suo studio risolve i casi più complicati emorroidi patologiche, utilizzando l'avanzata tecnica a scleromousse stabilizzata con aria sterilizzata.
Come Medico Podoiatra, la Dottoressa si occupa a 360° della salute del piede, con servizi di Podoiatria e Podologia avanzati, dalla pedicure sanitaria sino alla cura delle ulcere gravi nei pazienti affetti da piede diabetico.
Lo studio della Dott.ssa Luisella Troyer è uno studio medico, dove opera esclusivamente personale sanitario.
Tutti i trattamenti medico-estetici sono dunque erogati da Medici, fisioterapisti od infermieri professionisti, specializzati proprio nelle dismorfie del pannicolo adiposo e nel ringiovanimento del corpo.
Lo studio della Dottoressa non è un centro estetico, e tutti i trattamenti di natura estetica sono prescritti esclusivamente dopo l'idonea visita medica.
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Come Chirurgo Vascolare, la Dott.ssa Luisella Troyer ha grande esperienza nel rimuovere vene varicose anche di grandi dimensioni senza ricorrere alla chirurgia, con trattamenti mini-invasivi e totalmente indolore.
Trent'anni di esperienza medica e continua ricerca scientifica di alto livello le hanno permesso di padroneggiare le migliori terapie sclerosanti a guida ecografica, efficaci, sicure e rapide, per risolvere anche i casi più complicati di vene varicose.
Nello studio della Dottoressa potrai ripristinare la bellezza e la funzionalità delle tue gambe, eliminando per sempre le anti-estetiche e pericolose varici in tutta tranquillità, con sedute indolore e di breve durata.
La Medicina angiologica sicura, affidabile ed efficace, frutto della costante ricerca medica.
Affinché tu possa tornare a stare bene con le tue gambe, senza più dolori, pruriti o pesantezza, tipici delle vene varicose.
Hai una polizza assicurativa Unisalute?
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico convenzionato
Se hai una polizza Unisalute, puoi effettuare una visita in convenzione con la Dott.ssa Luisella Troyer.
La Dott.ssa Luisella Troyer è infatti un Medico convenzionato con Unisalute: le visite ed i trattamenti della Dottoressa in regime ospedaliero possono quindi esserti rimborsati o direttamente prenotati dalla tua assicurazione, secondo il tuo piano sanitario.
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