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Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: domenica 11 agosto, 2024
Il prurito anale
Senti sempre la sensazione impellente di grattarti l’ano?
Il prurito anale ti tormenta, e non ti da tregua neppure quando devi dormire?
La sensazione di prurito e bruciore anale è sempre un sintomo di un problema a monte, che non devi ignorare.
Leggi questa pagina per scoprire cos’è il prurito anale, da cosa è generato e cosa si può fare per combatterlo e risolverlo.
Cos’è il prurito anale?
In Medicina, per ‘prurito anale’ s’intende quella sensazione, spesso impellente, che porta a grattarsi la zona anale e perianale.
A questa sensazione è sovente associato anche senso di bruciore dell’ano, con eventuale pizzichio e, in generale, sensazione di fastidio di tutta la zona.
È una delle condizioni patologiche dell’ano più invalidanti, poiché disturba costantemente il lavoro durante la giornata, diminuisce l’attenzione e, nei casi gravi, arriva a disturbare anche il naturale riposo, dando tormento e fastidio nel sonno notturno.
Il prurito anale è una condizione patologica, ma non è una patologia in senso stretto: è difatti un sintomo di una condizione superiore e scatenante, ed è la naturale risposta della mucosa anale e della pelle perianale ad un disagio.
Irritazioni, infiammazioni, infezioni o qualsiasi altra condizione di non normalità generano una risposta della mucosa anale, che sfocia nel prurito anale.
Questa premessa fondamentale deve essere sempre tenuta bene a mente, sia dai Medici che dai pazienti, poiché la risoluzione della condizione patologica di prurito anale passa obbligatoriamente dalla risoluzione della patologia che l’ha causato.
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Da cosa è scatenato il prurito anale?
Esempi di prurito anale causato da: intensa proctite da sfregamento (a sinistra) e diarrea cronica mal curata, con feci acidificate (a destra)
Il prurito anale è la naturale risposta della mucosa ad una situazione di anormalità, in cui le cellule stesse della pelle subiscono un qualche genere di attacco microbico (batterico, mitotico, virale, ecc.) oppure meccanico.
Indicativamente, le aggressioni che la delicata mucosa anale può subire sono dettate da infezioni batteriche, infezioni micotiche (funghi), infezioni virali (come ad esempio il virus HPV) e infezioni da parassiti (ad esempio, la candidosi).
Queste infezioni, spesso, sono a loro volta facilitate da pregresse condizioni patologiche, come ad esempio il prolasso emorroidale, il prolasso del retto, condizioni di immunodeficienza (momentanea o cronica), lesioni croniche che non guariscono spontaneamente (tipo una ragade anale).
Anche situazioni di disfunzione intestinale cronica, come ad esempio la diarrea di lungo periodo causata da patologie come la sindrome del colon irritabile, la celiachia, il morbo (o malattia) di Crohn, la rettocolite ulcerosa o la stipsi cronica possono modificare permanentemente l’alvo, causando l’emissione di feci o troppo dure o troppo liquide ed acidificate, che irritano la mucosa anale e rendono più agevole l’attacco batterico.
L'usofrequente dei lassativi, tipico dei soggetti stitici, può sovente dare episodi di prurito anale, in quanto tutti i purganti, acidificando le feci, alla lunga irritano la sia la parete intestinale che quella anale.
La mucosa anale è una parte del corpo molto delicata, che vive in un precario equilibrio con la naturale flora batterica della nostra pelle.
Tale flora batterica, che ben si è adattata a vivere sull’ospite (cioè noi), protegge la mucosa anale, a cui manca la naturale protezione dello strato corneo invece comune alla cute del resto del corpo.
Disequilibri di questo rapporto simbiotico con i batteri diciamo ‘buoni’, che impediscono a quelli ‘cattivi’ di attaccarci, porta sempre a infiammazioni e/o infezioni, che a loro volta possono causare il sintomo del prurito.
Non possono poi essere ignorati i pazienti sotto radioterapia localizzata che, per quanto ormai estremamente precisa, può irritare il canale anale e la zona perianale, sfociando nelle infiammazioni denominate attiniche.
Il prurito anale attinico deve essere sempre supposto come sintomo degli inevitabili effetti nei pazienti sotto radioterapia, soprattutto se effettuata nella regione pelvica.
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L'uso smodato di cortisonici topici, come ad esempio creme e pomate proctologiche, è un atteggiamento terapeutico che dovrebbe sempre essere evitato.
Questo perché il cortisone, benché sfiammante e dall'azione lenitrice pressoché immediata, indebolisce il sistema immunitario e favorisce dunque l'attacco batterico, virale e parassitario.
Condizioni che possono peggiorare la condizione dell'ano, e che possono ad esempio dar luogo a micosi anche lunghe e difficili da debellare.
I farmaci cortisonici sono quindi utilizzati, nei casi di prurito anale, eventualmente solo come extrema ratio, solo ad uso sintomatologico e solamente per dare al paziente un piccolo conforto, specie durante il sonno notturno.
Cos’è il prurito anale idiopatico?
Il prurito anale idiopatico è un prurito di cui non si conosce la causa, e che non è sintomo di nessuna patologia nota nel paziente.
Si tratta di casi rari ma comunque presenti di prurito, di difficile risoluzione in quanto non è possibile risalire all’origine del sintomo.
Generalmente, si ritiene che questo tipo di prurito possa essere causato da una patologia neurovegetativa a monte, legata a situazioni di natura nervosa.
Questa ipotesi è confortata dal fatto che, spesso, i pazienti che manifestano questo tipo di prurito siano soggetti particolarmente sotto stress, con alti livelli di ansia e tensione.
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Alcuni soggetti possono essere predisposti al prurito anale?
Sì, alcune condizioni del canale anale, primitive oppure acquisite, possono predisporre un determinato soggetto all’insorgenza del prurito anale.
Ad esempio, un’anomalia nella corretta chiusura del muscolo sfintere può causare una costante perdita di materiale fecale o muco, che porta presto a macerazione della cute anale e perianale, generando quindi un’irritazione che prende il nome di anite.
Uno dei sintomi tipici dell’anite, che in buona sostanza è una dermatite acuta dell’ano e della zona perianale, è proprio il prurito.
L’ano umido, ossia la continua perdita, seppur molto contenuta, di muco e piccole tracce di materiale fecale, è una delle condizioni patologiche più frequenti alla base del prurito anale.
Ancora, situazioni particolari dovute a stili comportamentali particolari, come la pratica frequente del sesso anale, possono portare a sfinimento le pareti sfinteriche e irritare costantemente la mucosa del canale anale, favorendo quindi un’eccessiva produzione di muco che, a sua volta, è responsabile della condizione di ano umido.
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Le emorroidi estruse, quindi emorroidi affette da prolasso di III o IV grado, sono dei candidati ideali ad essere considerate origine del prurito anale.
Questo perché il pacco emorroidario prolassato, oltre che frequentemente irritabile dal passaggio delle feci, a lungo andare deforma il naturale serraggio del muscolo sfintere, dando origine a micro-perdite di muco e materiale fecale.
Queste piccole perdite formano quindi quello che in Proctologia viene definito 'ano umido': una condizione che porta a macerazione della pelle perianale, con conseguente anite e inizio del fastidioso prurito.
Cosa può essere fatto per il prurito anale?
Come già detto più volte, il prurito anale non è una patologia in sé, ma un sintomo.
La terapia per il prurito anale deve quindi prevedere un’accurata anamnesi del paziente, correlata sia da visita clinica proctologica che da valutazione generale delle condizioni di salute.
La proctoscopia può aiutare il Medico a fare chiarezza sulla condizione del canale ano-rettale, ma altri esami specialistici possono essere prescritti.
Solo trovata la patologia scatenante il sintomo del prurito è possibile approntare l’adeguata terapia, che solitamente non mira a risolvere il prurito in sé, ma piuttosto a curare la malattia a monte che l’ha generato.
Il trattamento topico dell’ano è sostanzialmente sintomatologico, e mira a dare sollievo al paziente e ad attenuare il prurito, nell’attesa che la patologia che l’ha generato sia risolta.
Questo viene ottenuto rispettando il più possibile la delicata mucosa anale, quindi utilizzando detergenti idonei e creme lenitive ed emollienti non cortisoniche.
L’uso di pomate o preparati cortisonici deve sempre essere utilizzato come extrema ratio, e comunque solo per brevi periodi, soprattutto per dare sollievo notturno al paziente e permettergli di riposare bene.
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A quale Medico rivolgersi per indagare e risolvere il prurito anale?
Lo specialista sanitario competente per il prurito anale è il Medico Proctologo: un Medico perfezionato proprio nelle patologie del canale ano-rettale, con l'esperienza necessaria per stilare una precisa anamnesi del paziente, e provvedere anche all'esame fondamentale di proctoscopia.
In Italia, non esiste una specifica scuola di specializzazione di Proctologia, quindi il Medico intenzionato a rivolgere la sua attenzione alla cura delle malattie del retto e dell'ano può venire da altre specialistiche.
La formazione proctologica è tradizionalmente considerata una super-specialità della Chirurgia Generale o della Chirurgia Vascolare, quindi il Medico Proctologo è spesso un Chirurgo Generale oppure un Chirurgo Vascolare.
Per affinità ed attinenza con la Proctologia, anche i Medici Dermatologi e Gastroenterologi hanno spesso percorsi super-specialistici dedicati alle patologie anorettali, e quindi hanno grande esperienza nel trattare i casi di prurito anale.
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Quindi ricorda che...
- Il prurito anale è una condizione patologica causata da una patologia pregressa, che ha dirette conseguenze sulla mucosa del canale anale;
- La senzazione impellente di grattarsi l'ano, spesso violentemente, è considerata altamente invalidante, tanto da turbare anche il sonno notturno;
- Il prurito anale è scatenato da un danneggiamento o un'aggressione della delicata mucosa anale, i cui naturali equilibri sono stati cambiati dall'insorgenza di una data patologia;
- Il prurito anale idiopatico è un prurito le cui cause sono ignote, non correlate a nessuna patologia nota;
- La condizione di ano umido può causare frequenti dermatiti, che spesso degenerano in una anite acuta, portatrice a sua volta di prurito;
- I condilomi anali e perianali, causati dall'infezione da Papilloma Virus umano sono i principali responsabili del prurito anale di origine virale;
- Pazienti stitici che ricorrono a costanti purganti per evacuare sono soggetti predisposti al prurito anale, in quanto ogni lassativo, nel lungo periodo, acidifica le feci ed irrita intestino ed ano;
- Condizioni patologiche come prolasso emorroidario o lesioni croniche come le ragadi possono portare all'insorgenza del prurito anale;
- Una terapia antibiotica non correttamente integrata con i giusti fermenti lattici può scatenare una candidosi, che a sua volta può irritare la mucosa anale e dare origine al prurito;
- La terapia del prurito anale mira ad indentificare la causa dello stesso, risolvendo in primis la patologia che l'ha causato;
- La cura topica del prurito anale può definirsi sintomatologica, ed è una terapia di supporto atta a lenire il dolore e il fastidio al paziente, ma non può considerarsi risolutiva fino a quando la patologia scatenante l'irritazione della mucosa anale non viene risolta;
- L'uso di creme al cortisone per lenire la sensazione di grattarsi deve essere sempre ridotto al minimo, ed usato comunque come ultima arma non risolutiva;
- L'eccessiva pulizia dell'ano e della zona perianale con saponi aggressivi può portare alla distruzione del naturale film acido protettivo della mucosa, con l'inizio di una dermatite e conseguente prurito anale
Soffri di prurito anale a Milano? Posso aiutarti
Il mio studio di Milano è perfezionato nella diagnosi e nel trattamento di tutte le patologie proctologiche, compresa la condizione del prurito anale.
Nel mio studio troverai l'esame specialistico di Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, con la quale, senza dolore, potremo indagare assieme sullo stato della tua mucosa anale, identificando l'origine del tuo prurito.
Trent'anni di ricerca medica proctologica e l'eccellenza nella cura delle patologie del retto e del canale anale: il tutto, semplicemente per farti stare meglio.
Libero finalmente dal prurito.
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
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