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Dott.ssa Luisella Troyer Chirurgo Vascolare Angiologo a Milano
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Attenzione: quest'articolo tratta di materie a carattere medico scientifico.
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Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: domenica 11 agosto, 2024
Le emorroidi patologiche sono una delle prime due patologie più frequenti al mondo, e ne sono affette quindi moltissime persone.
Il sanguinamento durante o poco dopo la defecazione e quindi spesso attribuibile non a problemi oncologici, ma alla fuoriuscita e all'estruzione delle emorroidi.
Leggi questa pagina scritta dalla Dottoressa Luisella Troyer, Chirurgo Vascolare esperta in Proctologia, per sapere che cosa sono le emorroidi patologiche, e perché fanno sanguinare l'ano ogni volta che si va al bagno.
Sai cosa sono le emorroidi? Ascolta la Dottoressa!
Le emorroidi sono dei plessi artero-venosi, normalmente presenti nel nostro canale anale.
Vengono chiamati dei plessi poiché sono composte da vene e arterie anastomizzate tra di loro, cioè unite senza soluzione di continuità.
Assomigliano a dei veri propri cuscinetti, spugnosi e morbidi, presenti sia all'interno che all'esterno del canale anale.
La loro funzione è quella di vascolarizzare, quindi portare ossigenazione e nutrimento, proprio ai tessuti alla mucosa del canale anale.
In minima parte, le emorroidi contribuiscono anche alla continenza fecale.
Essendo delle strutture fisiologiche normalmente presenti in tutti noi, le emorroidi non vengono neppure percepite, e rimangono silenti sino a che non diventano patologiche.
Per emorroidi patologiche intendiamo, in Medicina, una situazione di anormalità di tutti e tre i cuscinetti emorroidali, tale da causare una vera e propria sintomatologia.
Solo in quel caso, quindi solo quando le emorroidi divengono anormali, si può parlare di patologia emorroidaria.
I gradi delle emorroidi, dal più lieve (I grado) al più severo (IV grado)
Le emorroidi, come detto in precedenza, assomigliano dei veri e propri cuscinetti ripieni di sangue.
In condizioni di normalità, la circolazione atero-venosa che alimenta le emorroidi non dà particolari problemi, e anzi vascolarizza e quindi ossigena in maniera ottimale i tessuti del canale anale.
Ci sono però situazioni, causate da fattori scatenanti e altre cause primarie, in cui i cuscinetti emorroidali si rigonfiano e si ingrandiscono, fuoruscendo dalla loro naturale sede e divenendo quindi estrusi.
Questo rigonfiamento che questa estrusione sono causati in larga misura da un aumento della pressione intraddominale, nonché dallo sfinimento dei tessuti propri delle emorroidi.
Le cause che portano il tessuto a sfiancarsi, quindi a perdere la naturale elasticità e prolassare al di fuori del canale anale, sono oggetto di dibattito della Medicina da molto tempo.
Quello che si sa per certo sino adesso, e che oltre alle teorie emodinamiche, gioca un ruolo fondamentale anche la condotta di vita, quindi i comportamenti alimentari che determinano a loro volta la qualità dell'alvo, cioè delle defecazioni.
Condizioni di stipsi cronica, oppure di frequenti episodi di diarrea, magari dovuti a patologie mai malcurate, come ad esempio la sindrome del colon irritabile oppure la stitichezza cronica, determinano sempre una modifica sostanziale dell'alvo, che modifica a sua volta sia la pressione intra-addominale e sia la reazione dei tessuti al passaggio delle feci.
Non è un caso, ad esempio, che i pazienti affetti da stipsi cronica manifestino nella maggior parte dei casi episodi di emorroidi patologiche, che diventano cronici col proseguire della loro vita, in adeguamento alla condizione di stitichezza.
Bisognerebbe fare sempre molta attenzione ai prodotti da banco comunemente disponibili in farmacia, che illudono spesso il paziente di poter 'curare' le emorroidi e il prolasso delle stesse.
In realtà, nessuna crema può risolvere la causa scatenante delle emorroidi, cioè lo sfiancamento dei tessuti causato a sua volta dall'iper-pressione intraddominale.
Alcune creme, per dare un effetto rapido di sollievo al paziente, contengono piccole percentuali di lidocaina, un comune anestetico.
Finito l'effetto di questo anestetico, ovviamente il fastidio causato dalle emorroidi, oppure da qualche altro problema proctologico (come ad esempio le ragadi) ricomincia.
Perché le emorroidi sanguinano durante la defecazione?
Il sanguinamento dopo la defecazione, o addirittura durante la stessa, è un classico sintomo delle emorroidi prolassate e divenute quindi patologiche.
Sebbene il sanguinamento anale possa avere anche altre cause, meno benigne (ad esempio, la presenza di polipi nel colon-retto oppure di un carcinoma del colon o del retto), la causa benigna maggioritaria è proprio l'estrusione dei pacchi emorroidali.
Aumentando di volume e quindi di dimensione, estrudendo dalla loro naturale sede nel canale anale, le emorroidi divengono molto più sensibili, delicate, in grado di infiammarsi e lacerarsi con maggiore facilità.
Il passaggio delle feci, che contiene un alto numero di batteri, è sempre un episodio traumatico per le emorroidi ormai prolassate, in grado di lacerare le stesse e, di conseguenza, portare al sanguinamento.
Il sanguinamento emorroidale può essere di scarsa oppure di abbondante quantità, e solitamente è di un colore rosso vivo, specie se associato anche a delle lesioni che prendono il nome di ragadi anali.
Il sanguinamento emorroidale può presentarsi sia copioso, sia sotto forma di leggere striature direttamente sulle feci, a volte difficili da individuare.
Questo sanguinamento durante o dopo la defecazione mette spesso autentico terrore nel paziente, specie se non debitamente informato sulla natura e sulle patologie delle emorroidi, e lo spinge di solito a ricorrere a una visita specialistica proctologica di urgenza, pensando di essere affetto da ben altre patologie meno benigne.
Perché le emorroidi bruciano e fanno male durante la defecazione?
Il bruciore e il dolore durante la defecazione, assieme al sanguinamento, sono un altro classico sintomo delle emorroidi ormai divenute patologiche.
Il bruciore al passaggio delle feci è causato dall'alta presenza batterica delle stesse, che a contatto con la parete delle emorroidi lesionata, causa questa particolare sensazione, spesso unita anche a dolore.
In pratica, le piccole ferite che le feci causano sulla parete delle emorroidi, oltre a causare il sanguinamento, al passaggio dei batteri causano anche inevitabile bruciore.
La sensazione di bruciore, dovuta all'infiammazione del pacco emorroidario al contatto con le feci, risulta altresì potenziata e amplificata dai comportamenti dietetici del paziente, quindi dalle sue abitudini alimentari.
Alimenti piccanti, o comunque irritanti della mucosa del colon e del retto, possono aumentare questa sensazione di bruciore, che in molti casi arriva a divenire difficilmente sopportabile, causando non pochi problemi al paziente durante ogni evacuazione.
Se si è in presenza di un trombo emorroidario, tale dolore diviene ancora più accentuato, causando spesso grande prostazione nel paziente, a volte così acuta da spingerlo a recarsi durgenza in pronto soccorso.
Un trombo emorroidale è la formazione di un trombo, quindi di un coaugulo di sangue, interno alle emorroidi.
Può colpire anche persone non affette da emorroidi patologiche, ma solitamente affligge i pazienti con un prolasso emorroidale già conclamato e mai trattato in precedenza.
Si manifesta con un dolore intenso e spossante, che si acutizza durante i movimenti oppure proprio durante la defecazione.
Si risolve spontaneamente in qualche settimana, sebbene in molti casi, per portare rapido sollievo al paziente, è necessario inciderlo e quindi rimuoverlo chirurgicamente.
Cosa può essere fatto per ridurre il bruciore e il sanguinamento delle emorroidi durante la defecazione?
Il prolasso emorroidale è causato essenzialmente da un'iper-pressione addominale, che a sua volta produce un iper- pressione sanguigna, talmente cospicua da far prolassare i plessi emorroidali.
Esistono diversi gradi di severità delle emorroidi che vanno dal primo al quarto: questi gradi di severità determinano anche la consistenza totale del prolasso emorroidario, e ne indirizzano quindi la terapia.
Il tessuto emorroidale sfiancato, ormai ben poco elastico, tipico degli stati avanzati e degli alti gradi emorroidari necessita sempre di una terapia, in molti casi chirurgica, in altri casi medica.
Stati invece iniziali, quindi il primo o il secondo stadio delle emorroidi, possono essere efficacemente combattuti con la modifica della dieta del paziente unita alla prescrizione di particolari farmaci a base di flavonoidi, particolarmente utili per tonificare la con la tonaca interna delle emorroidi, facilitandone il riassorbimento.
Negli ultimi anni, alla chirurgia è stata affiancata anche la tecnica medica della scleroterapia a base di scleromousse: un trattamento particolarmente efficace, eseguibile anche su stadi avanzati della malattia emorroidale, in grado di dare eccellenti risultati.
Ovviamente, la terapia più adatta e decisa dal Medico Proctologo, dopo la giusta visita specialistica, correlata da un particolare esame endoscopico che viene chiamato proctoscopia.
Il sanguinamento durante la defecazione è sempre origine di emorroidi o può essere anche indizio di un'altra patologia?
Il sanguinamento durante la defecazione indica che c'è stata nel canale anale oppure nel canale ano rettale una lesione.
Le emorroidi patologiche, benché una delle cause primarie del sanguinamento in termini assoluti, non sono la sola patologia che ha come sintomo il sanguinamento anale durante o dopo la defecazione.
Altre patologie, spesso meno benigne, come ad esempio i condilomi anali, i polipi del colon e il retto e il carcinoma del colon o del retto sono esempi di patologie che possono avere come sintomo il sanguinamento anale.
Ecco perché è di fondamentale importanza, una volta che si è sperimentato il sintomo del sanguinamento dopo la defecazione, effettuare al più presto una visita specialistica proctologica.
Solo la visita specialistica, correlata eventualmente da esami endoscopici del canale anale, del canale rettale oppure del colon può indirizzare adeguatamente il Medico verso la giusta diagnosi, identificando l'origine del sanguinamento anale e proponendo dunque al paziente la giusta terapia.
Benché il sanguinamento anale sia un evento che, giustamente, può far molto preoccupare il paziente, è necessario rimanere calmi e razionali, affidandosi sempre ad un Medico specialista in proctologia prima di trarre qualsiasi tipo di conclusione.
Sebbene il ricorso alla ricerca sull'Internet, in particolar modo su Google, sia ormai una consuetudine anche in ambito medico e sanitario, è opportuno sottolineare che il sanguinamento anale, come detto in precedenza, può avere molteplici cause, e il paziente deve essere adeguatamente informato esclusivamente da personale sanitario competente e preparato.
Il sanguinamento anale è un sintomo che può avere svariate cause, sia benigne che maligne;
Le emorroidi sono nei naturali cuscinetti artero-venosi, presenti normalmente nel canale anale di ognuno di noi;
In condizione di normalità le emorroidi non danno problemi, e non sono dunque avvertite;
Per una serie di cause fisiologiche e di fattori scatenanti, le emorroidi possono estrudere alla loro sede originaria, prolassando quindi all'esterno;
Le emorroidi estruse e prolassate possono infiammarsi facilmente, specie al passaggio delle feci;
Le feci, cariche di batteri, irritano la parete emorroidale e ne causano una lacerazione, con infiammazione e sanguinamento;
Il sintomo del sangue rosso vivo durante o poco dopo la defecazione è un classico sintomo delle emorroidi prolassate, sebbene possa essere causato anche da altre cause;
Al sanguinamento e al bruciore può essere associato anche un intenso dolore, soprattutto se nelle emorroidi si è formato un trombo;
Le emorroidi patologiche si dividono in vari stadi di gravità, dal primo al quarto;
La terapia per le emorroidi patologiche dipende dal loro stato di gravità, e può essere sia medica che chirurgica;
Il sanguinamento anale deve sempre essere indagato con una visita proctologica, eventualmente correlata da specifici esami endoscopici
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La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata nelle patologie linfatiche, in Oncologia Linfatica, in Proctologia, in Podoiatria e in Vulnologia.
Nella sua trentennale professione si è focalizzata sulla cura e sul trattamento (anche chirurgico) dellelesioni croniche a decorso ulcerativo, sulla corretta diagnosi e terapia del linfedema e sulla particolare cura e gestione del paziente oncologico pre e post chirurgia.
È uno dei pochi Medici in Italia ad occuparsi della complicata gestione dei pazienti con linfedema primitivo (congenito), e particolare attenzione è stata sempre rivolta alla diagnosi e alla gestione della paziente affetta da lipedema, malattia per la quale la Dottoressa ha sempre richiesto l’adeguato riconoscimento come reale patologia, distaccata dalla semplice obesità o adiposità localizzata.
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La Dott.ssa Luisella Troyer è Chirurgo Vascolare nel reparto vulnologico del Piede Diabetico dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano, e visita privatamente presso il suo studio Salus Mea in centro città, in Via della Moscova 60.
Perfezionata anche in Proctologia e nella risoluzione della patologia emorroidale, nel suo studio risolve i casi più complicati emorroidi patologiche, utilizzando l'avanzata tecnica a scleromousse stabilizzata con aria sterilizzata.
Come Medico Podoiatra, la Dottoressa si occupa a 360° della salute del piede, con servizi di Podoiatria e Podologia avanzati, dalla pedicure sanitaria sino alla cura delle ulcere gravi nei pazienti affetti da piede diabetico.
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